Cinque pagine di ordine di servizio firmate Maurizio Molinari, Direttore de la Repubblica. Preparate dal vicedirettore con delega alle Risorse giornalistiche, Carlo Bonini. La redazione si è riunita giovedì 6 maggio in una lunghissima assemblea pomeriggio/sera. E’ stato chiesto al Direttore di intervenire e lui ha spiegato che l’ordine di servizio non è un diktat. Ha invitato a metterlo in atto, per rivedersi fra qualche settimana.
Così ha disinnescato l’agitazione che aveva percorso molte stanze del quotidiano. L’agitazione che prende alla gola ogni ambiente di lavoro quando si prospettano radicali cambiamenti (“le nostre routine quotidiane”, le chiama Molinari).
tre colpi netti
Il Direttore di Repubblica dà essenzialmente tre netti colpi all’organizzazione del lavoro.
Primo colpo: non ci sono più due piattaforme, una per la carta e una per il digitale. La “bussola” diventano i contenuti. Prima decidiamo cosa è importante pubblicare, cosa vale la pena di costruire attorno a queste cose importanti. Poi, vedremo dove e come collocarle nel nostro sistema informativo. Colpo secco. Sotto la cintura di molti giornalisti formati in un mondo dove esisteva solo l’edizione di carta, che faticosamente si sono adattati al digitale e stringendo i denti provano a farselo piacere.
Secondo colpo: a Repubblica le ore decisive non sono più quelle del crepuscolo, quando i giornalisti si accingevano al computer e cercano l’attacco del pezzo. Le ore chiave diventano quelle dopo l’alba, quando i giornalisti erano abituati a rimettere in sesto i pensieri. Prima riunione operativa alle 8, con vicedirettore, caporedattore, deskista del turno di notte, visual desk, responsabili Seo e trendtopic, responsabili di ciascun desk. A parte che il visual desk si occupa di video e immagini. A parte che i responsabili Seo sono gli addetti a scegliere nei titoli e negli attacchi le parole chiave (keywords) più adatte per finire ben collocati nella prima schermata delle ricerche di Google. A parte che i responsabili trendtopic sono coloro che studiano in ogni momento della giornata le parole più di tendenza nel mondo e nei vari settori, fra quelle che più girano nei principali social network. Ecco, a parte tutto questo, i partecipanti devono arrivare alla riunione delle 8 avendo già effettuato “una lettura approfondita dei giornali” e avendo già prodotto il menu di giornata. Alle 8 -dovunque essi si trovino – Molinari (con Bonini) vuole anche le indicazioni sui principali temi da parte degli uffici di corrispondenza.
menu complessivo
Di conseguenza, la riunione plenaria, quella con direttore, vicedirettore, caporedattore e capi desk, da decenni convocata nei quotidiani italiani fra le 11 e le 11,30, si sposta alle 9,30. Qui si sviluppano temi e discussioni già impostati alle 8 e si definisce “il menu complessivo dei contenuti che verranno prodotti nella giornata”. Attenzione: “Senza alcuna decisione circa le piattaforme di destinazione (carta/digitale)”.
Alla fine della mattinata vengono disegnate e avviate le pagine di Cultura e Spettacoli e le altre pagine “fredde” o “di iniziativa”.
Sempre a fine mattinata, Direzione e ufficio centrale discutono e decidono collegialmente la divisione dei contenuti carta/digitale. Divisione che poi viene cambiata nel corso di tutto il pomeriggio nell’”interlocuzione continua e strettamente operativa tra ufficio centrale e settori”.
La prossima riunione è prevista alle 19 per la prima pagina di carta e alle 21,30 l’edizione di carta si chiude. Con possibili deroghe legate a eventi serali.
turni e fasce orarie
Terzo colpo: i desk nell’arco della giornata potranno e dovranno ricorrere per la redazione dei contenuti digitali/carta al lavoro di tutti i colleghi con mansioni di scrittura, compresi corrispondenti e inviati a disposizione perché non in trasferta. Viene ribadito che i colleghi con mansioni di scrittura dovranno assicurare il loro lavoro per l’arco temporale previsto dal contratto più il forfait straordinario previsto dall’accordo aziendale, senza superare le dieci ore giornaliere. In altre parole: chi non è legato al lavoro di desk (firme grandi e piccole incluse) dovrà su richiesta scrivere pezzi, ma anche notizie, “per evitare di trasferire sui desk l’onere della redazione di breaking news”. Tanto che i capi desk individueranno, dividendoli per fasce orarie, i turni di reperibilità dei colleghi con mansioni di scrittura. Qui sono già state avviate molte resistenze.
La rivoluzione è stata scritta, nella modalità ordinata e disciplinata che piace al Direttore Molinari. Ora si tratta di applicarla. Partenza, lunedì 10 maggio.
Professione Reporter
(nella foto, la redazione di Repubblica)