I giornalisti che avevano diritto all’ex fissa e l’hanno vista scomparire sotto i loro occhi scrivono alla Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori cdi forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Chiedono che siano convocati i responsabili e gestori del Fondo ex fissa, cioè Fnsi, Fieg e Inpgi, per affrontare la situazione. Anche in vista del commissariamento dell’Inpgi (dovrebbe avvenire il 1° luglio).
“Chi vi scrive -dice la lettera- è il Comitato ‘Diritto ex fissa’, che raggruppa oltre un migliaio di giornalisti a cui è negato, in alcuni casi da oltre un decennio, un diritto: ovvero l’ex fissa, trattamento previdenziale integrativo maturato nel corso della vita professionale in virtù di un contributo degli editori calcolato (e prelevato) in base ai rispettivi stipendi lordi. Contributo versato in un apposito Fondo custodito dall’Inpgi, che ne è anche gestore insieme alle Parti sociali. In sostanza un gruzzoletto accantonato individualmente negli anni (grazie a una quota della retribuzione percepita) e che ognuno di noi avrebbe dovuto riavere indietro al momento del pensionamento. Così non è stato e non è, dunque ci sentiamo tutti beffati e traditi. Nel corso dell’audizione con i vertici Inpgi del 18 giugno 2019, è stato affrontato il problema ex fissa, ma in due anni non è stato dato seguito a quanto dichiarato in quel contesto dalla stessa presidente Inpgi, Macelloni: ‘Il tema ex fissa necessiterebbe di una seduta ad hoc’. Questa seduta non è mai avvenuta. Certi di una vostra risposta, desideriamo sapere perché. In secondo luogo, sempre nel corso di quell’audizione, la direttrice generale Iorio ha dichiarato che le parti sociali (Fieg-Fnsi) sono ‘i responsabili del Fondo’, mentre l’Inpgi ha il ruolo di incassare i contributi e di pagare le prestazioni. Dichiarazione molto importante, perché fino ad allora nessuno aveva ammesso di essere responsabile del Fondo ex fissa, tutte le parti in causa (Fieg, Fnsi, Inpgi) avevano negato ogni responsabilità, anche in sede giudiziaria. Vi chiediamo di mettere in calendario un’audizione con i responsabili e gestori del Fondo, in modo da individuare possibili soluzioni per sanare un diritto dei giornalisti pensionati e pensionandi che non può essere archiviato. E questo anche alla luce del possibile commissariamento Inpgi a partire dal primo luglio, che vedrà sicuramente – presumiamo – un vostro intervento”. Destinatari della lettera sono Tommaso Nannicini, presidente della commissione, Giovanbattista Fazzolari, vicepresidente, Sergio Puglia, componente ed ex presidente.
I “beffati e traditi” dell’ex fissa sono circa 2300. Reclamano in media un credito di 58mila euro a testa, in totale 135 milioni. Il diritto era uguale a quello di migliaia e migliaia di giornalisti che hanno incassato la ex fissa per 25 anni. Poi i soldi sono finiti.