Ennesimo rinvio del commissariamento dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti. La novità è che per tre mesi una commissione stabilirà come salvare l’istituto, che nel 2020 ha chiuso il bilancio con 242 milioni di disavanzo. Negli ultimi 5 anni si è passati dall’attivo di 9 milioni 410mila euro del 2016, al passivo di 100 milioni 613mila euro nel 2017, al rosso di 161milioni e 385mila euro nel 2018 e di 171milioni e 361mila euro nel 2019. Il preventivo per il 2021 è altrettanto grave. Grande novità è che nella commissione ci sarà anche l’Inps. Le ipotesi principali di salvataggio sono due. La prima, sostenuta dall’attuale consiglio di amministrazione Inpgi, prevede l’ingresso dei “comunicatori” nell’istituto, per ampliare la platea contributiva. L’ampliamento della platea è previsto dalle legge per il 2023, ma il governo deve ancora varare i regolamenti attuativi. La seconda ipotesi, come è avvenuto per altri enti previdenziali in difficoltà, prevede l’assorbimento dell’Inpgi nell’Inps. Ipotesi respinta dalla maggioranza che governa l’Istituto, perché lesiva dell’autonomia della categoria.
“interlocuzione in corso”
A fine giugno, per la prima volta, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso di un’audizione in Commissione parlamentare di controllo sugli enti di previdenza, ha parlato di Inpgi: “I numeri sono quelli noti, le difficoltà dell’Inpgi sono strutturali. Spostare i comunicatori o un altro tipo di contribuenti dall’Inps verso l’Inpgi secondo me non è la soluzione. Noi saremmo in grado di assorbire l’Istituto, così abbiamo fatto in passato con altri enti”. E ha rivelato: “Saremmo disponibili, c’è una interlocuzione in corso”. E infine: “Sappiamo quali sono le difficoltà dell’Inpgi, non vogliamo fare interferenze tanto più in un settore come quello dei media che hanno la loro autonomia, tuttavia quello che non vorremmo succedesse di nuovo è una migrazione di contribuenti”.
Lo slittamento del commissariamento stavolta va dal 30 giugno al 31 dicembre. Lo ha sancito un emendamento del Pd al decreto legge Sostegni bis, approvato dalla commissione Bilancio della Camera. L’obiettivo, si legge nel testo, è quello di “consentire i necessari approfondimenti che saranno svolti da una commissione tecnica composta da rappresentanti del ministero del lavoro, della presidenza del consiglio dei ministri-dipartimento editoria, del ministero dell’economia, di Inps e Inpgi”. La commissione dovrà “concludere i lavori entro il 20 ottobre 2021”.
rilancio dell’informazione
“L’istituzione di una commissione tecnica che affronti i nodi della crisi strutturale dell’Inpgi è una buona notizia e noi siamo pronti a confrontarci con tutti gli attori del sistema in qualunque momento, tenuto conto della rilevanza istituzionale dell’attività che l’Inpgi svolge nel panorama della previdenza italiana”. Questo è il commento della Presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni. Nel ringraziare i deputati Filippo Sensi, Nicola Pellicani, Andrea Frailis e Massimiliano Capitanio, che hanno presentato l’emendamento, la Presidente ha ribadito che qualunque soluzione si vorrà individuare per la stabilità dei conti dell’Inpgi non potrà prescindere da una seria analisi delle difficoltà e delle prospettive di rilancio dell’intera filiera dell’informazione, un settore che da troppo tempo subisce trasformazioni pesanti che hanno bloccato crescita, sviluppo e lavoro. “Sono certa – ha concluso la Presidente – che la commissione troverà le soluzioni più adeguate a tutelare il sistema di welfare dei giornalisti italiani e a garantire il rafforzamento economico dell’intero settore”.
(nella foto, Filippo Sensi, presentatore dell’emendamento per prorogare il commissariamento Inpgi)