di SOFIA GADICI
Pubblicare un settimanale di carta nel 2021 è una scelta coraggiosa. Farlo partendo da una testata giornalistica online forse lo è ancora di più. Giulio Gambino, 34 anni, direttore di The Post Internazionale (Tpi) ha scelto di compiere questo passo, sognando un modo diverso di fare giornalismo. “Una scelta romantica”, dice.
Gambino considera il giornalismo digitale una modalità di fare informazione non soddisfacente: “Lavorare sul web è sempre più alienante ed estraniante. Internet è il futuro – spiega il direttore – e non si può prescindere da esso, ma comporta una perdita di valore, sia per il lavoro dei giornalisti, sia per i prodotti che offriamo ai lettori. Occorre trovare un’alternativa alla velocità, ai clic, alle visualizzazioni”.
periodico per rallentare
Nasce così il settimanale di Tpi: 84 pagine, in edicola ogni venerdì, dal prossimo 17 settembre, al prezzo di tre euro. Abbonamenti anche digitali e grafica ispirata al sito internet. Un giornalismo “lento, profondo, ricco”.
Sarà “una finestra progressista sull’Italia e sul mondo” -dice Gambino- “vorremmo diventare il punto di riferimento per le nuove generazioni. Un po’ come è stato l’Espresso per chi ci ha preceduto”.
L’idea è quella di unire digitale e cartaceo. “Durante la settimana – spiega il direttore – daremo al lettore le informazioni su internet e sui social. Velocemente, così come i ritmi di oggi impongono. Nel fine settimana, quando si può rallentare, noi proponiamo il periodico: qualcosa di fisico che rimanga, che faccia sentire il lettore parte di una comunità, che lo aiuti ad approfondire un argomento. Offriremo notizie che gli altri non offrono, guardando le cose in un modo diverso”. Per Gambino è una “battaglia che bisogna combattere”, affinché il giornalismo torni a svolgere il suo ruolo di pungolo per il potere e di stimolo per la società civile.
redazione diversa
Gambino è convinto che nel mercato dell’editoria ci sia una prateria, lasciata libera dai quotidiani nazionali, che hanno perso il ruolo che per decenni hanno avuto, in cui la sua rivista potrà stabilirsi e costruire una platea di lettori affezionati. Un pubblico che, in parte, già c’è. Sono infatti gli stessi lettori del sito Tpi ad aver finanziato il nuovo progetto editoriale: “Non abbiamo altre fonti di finanziamento, non chiediamo finanziamenti pubblici. Siamo liberi e indipendenti. La campagna di pre-abbonamenti, inoltre, è già un successo, grazie alle oltre 2mila adesioni”.
La redazione del settimanale Tpi sarà diversa da quella dell’online. Nove giornalisti (al sito ce ne sono altri nove fissi) e poi molte firme illustri. Il direttore sarà sempre Gambino. Con lui, Luca Telese, Riccardo Bocca, Stefano Mentana, Valerio Magrelli, Marco Revelli, Claudio Sabelli Fioretti, Pietrangelo Buttafuoco, Selvaggia Lucarelli, Giulio Cavalli, Emanuele Fucecchi, Alessandro Di Battista, Roberto Corradi e il contributo di Alexander Stille che, dice Gambino con orgoglio, “è stato mio professore a New York”.
Ma cosa ci sarà nel primo numero? Il direttore dà un’anteprima: “Ci sarà un’intervista all’ex premier Giuseppe Conte”. E poi la salute, la scuola, le questioni di genere, la sostenibilità ambientale e la tecnologia. Tutto raccontato da una prospettiva diversa, garantisce il direttore.
(nella foto, Giulio Gambino)