di ALBERTO FERRIGOLO
Alla fine è stata annunciata, con ben 50 giorni di ritardo e al termine di un consiglio comunale straordinario richiesto dalle opposizioni il 21 ottobre, la querela del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, contro il quotidiano Domani. Motivo: la lunga inchiesta sui suoi conflitti d’interesse, le società di proprietà o anche solo di riferimento, l’affare sul valore di terreni comprati per 5 milioni e messi a bilancio al prezzo di 70. Un’inchiesta particolareggiata, iniziata il 7 settembre e snocciolata nel corso di sette settimane, redatta dalla giornalista Giovanna Faggionato, che ha sistematizzato e messo in fila i tanti episodi relativi agli interessi economici, oltre alle “dichiarazioni” del sindaco.
La notizia è stata data in un richiamo di spalla in prima pagina de La Nuova Venezia, gruppo Gedi, nel giorno del consiglio comunale straordinario, il 21 ottobre, e l’apertura il giorno successivo, 22 ottobre, a riunione avvenuta: “Brugnaro parte all’attacco. La replica: conflitti chiari”. Il Gazzettino, gruppo Caltagirone, invece, in prima pagina nessuna menzione in tutti e due i giorni, mentre all’interno due colonne il primo giorno (“Oggi il Consiglio su Brugnaro. E Martini accusa: ‘Minoranza divisa’”) e due pagine il secondo: “’I troppi silenzi del sindaco’”, virgolette attribuite alla capogruppo del Pd Monica Sambo, nella pagina di sinistra; “Brugnaro: ‘Basta, ora denuncio’”, nella pagina di destra, che ha resocontato l’intervento di autodifesa del primo cittadino lagunare. Il Corriere del Veneto, inserto del Corriere della Sera ha ripreso qualche notizia di Domani in breve e ha pubblicato una pagina il 22 ottobre sul consiglio straordinario. Sono, di fatto, le uniche evidenze di rilievo dal 7 settembre in poi per i tre quotidiani. Ma sono anche le uniche evidenze in assoluto sugli intrecci che riguardano Brugnaro come imprenditore, dirigente d’azienda e dirigente sportivo: di sua proprietà infatti è la locale squadra di basket, la Reyer. Brugnaro è al suo secondo mandato come pubblico amministratore, è fondatore con Giovanni Toti di Coraggio Italia.
ruolo e funzione
A parte qualche trafiletto in cronaca, i lettori delle tre testate e i cittadini di Venezia non hanno avuto modo di essere dettagliatamente informati sulle attività del loro sindaco. C’è voluta l’ostinazione di un quotidiano romano, Domani, nato da appena un anno, diretto da Stefano Feltri e di proprietà dell’ingegner Carlo De Benedetti – già editore de la Repubblica, de L’Espresso e di una manciata di quotidiani locali dell’ex Gruppo Finegil (tra cui proprio La Nuova Venezia), ceduti di recente dai suoi figli a John Elkann, Fiat-Fca-Stellantis – per portare a conoscenza del pubblico locale le vicende imprenditoriali del proprio sindaco. Ciò che apre un grande interrogativo sul ruolo e la funzione del giornalismo locale.
Il Verde Progressista Gianfranco Bettin, scrittore, saggista, polemista, più volte assessore nelle giunte di centrosinistra negli ultimi 25 anni, ha parlato di “grave tentativo di intimidazione della stampa” a proposito della minaccia di querela nei confronti di Domani da parte di Brugnaro. Ma la minaccia dei poteri in genere, come anche denunciato di recente con una pagina di pubblicità sui principali quotidiani dalla Federazione Nazionale della Stampa, è sempre presente. Localmente, come sul piano nazionale. Avviene in molti modi. Sulle notizie. Le interviste da rilasciare o da voler rivedere. La pubblicità, attraverso pressioni sugli inserzionisti e il loro controllo.
strana idea
Osserva Stefano Feltri, il direttore di Domani, il quotidiano che ha fatto l’inchiesta, che “il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha una strana idea dell’informazione. Secondo lui, tutto quanto c’è da sapere sta nella rassegna della stampa locale e negli atti ufficiali del Comune. Chi scrive qualcosa di diverso, compie un illegittimo attacco politico. Al quale, in un ragionamento non molto consequenziale, si risponde per via giudiziaria, con la minaccia di azioni di risarcimento danni che sono lo strumento preferito di chi ha visibilità pubblica per replicare ai giornalisti”. “Nel suo monologo in una sede istituzionale -aggiunge Feltri- Brugnaro contesta il reato di lesa maestà: non si può mettere in discussione nulla su chi amministra la città di Venezia come ‘un buon padre di famiglia’. C’è solo un piccolo dettaglio: che ci fosse una questione di conflitti di interessi lo ha riconosciuto lo stesso Brugnaro, che al momento di entrare in politica ha costruito un blind trust per separare le sue attività imprenditoriali dal ruolo pubblico”. E conclude: “Lui ha comunque il diritto di sottrarsi e nascondersi dietro ai suoi avvocati. Ma non siamo certo noi a temere una discussione nel merito”.
In tutta questa vicenda, chi non fa bella figura, insieme a Brugnaro, è l’informazione locale. Due giorni dopo il consiglio straordinario sul “caso Brugnaro” sul Gazzettino la notizia è già sparita. Su La Nuova Venezia il titolo è questo: “Accuse a Brugnaro, avvocati al lavoro. Le opposizioni: ‘Non siamo soddisfatti’”. Viene il dubbio che sia tutta colpa di Domani.
(nella foto, la prima pagina di Domani con il sindaco Brugnaro)
Finalmente. I cittadini attenti, aspettavano da tempo, chiarezza sui conflitti d’interesse del sindaco.