(A.G.) In un anno hanno messo su una compagnia che possiede sei giornali. Ultima arrivata è la Nuova Sardegna. Penultima, la Gazzetta di Carpi, che giaceva abbandonata ed è stata rimessa in piedi. 

Adesso, il fatturato globale è di 50 milioni di euro. L’obiettivo è di arrivare a 100 milioni entro il 2024. Acquistando altre testate locali e potenziando le sei già in casa.

In un mondo che ritiene i giornali roba da rigattieri, questa storia va segnalata. E seguita. Mentre tutti, nel mondo dell’editoria tirano i remi in barca, Sae investe.

Ce la faranno?

essere saggi

La società di cui parliamo si chiama Sae, Sapere Aude Editori. In latino vuol dire “osa di essere saggio”. Il capo, o meglio il presidente, qui è Alberto Leonardis, aquilano che ha gestito e poi lasciato Il Centro di Pescara, è stato consulente di Microsoft, Siemens, Enrst & Young, ha investito sulle terapie del dolore, ha lavorato con una multinazionale cinese. Di sé ha detto: “Metto insieme capitali e imprenditori per nuovi progetti”. Ora afferma: “Noi crediamo molto nei giornali locali”. 

Alla fine del 2020 ha comprato da John Elkann Il Tirreno, la Nuova Ferrara, la Gazzetta di Reggio e la Gazzetta di Modena. Alla fine del 2021 ha comprato da John Elkann La Nuova Sardegna: “La Nuova è un gioiellino. Fa utili, la qualità dei giornalisti è alta. Confermeremo lo staff in toto, a partire dal direttore Antonio Di Rosa, non faremo prepensionamenti, c’è poco da toccare”. Leonardis sta cercando soci sardi, ci sono trattative in corso. “Se non vanno in porto, faremo da soli”. 

nuovi acquisti

E dopo La Nuova? “Cerchiamo altri giornali locali da inserire nel gruppo”. Sempre nel centro Italia? “Mi interessano i giornali del nord”.

Leonardis dice di credere nella carta stampata. Naturalmente crede anche nello sviluppo digitale. In che modo? “Io ho fiducia nei giornali locali, ho fiducia nello sviluppo del rapporto fra le comunità e i giornali. Per migliorare questo rapporto dobbiamo usare anche il digitale. Big data, dunque. Ma anche tv via streaming, che raccontino i territori delle nostre testate, per ora Emilia Romagna, Toscana, Sardegna. Contenuti audio e video gestiti dai nostri giornalisti, che approfondiscano i temi delle nostre zone, storie imprenditoriali, realtà culturali. Vogliamo ascoltare le esigenze dei lettori delle realtà locali, mettere il digitale al servizio delle comunità”.

Un altro campo di azione di cui parla Leonardis è la organizzazione di eventi, sempre nelle zone di diffusione dei giornali Sae: “In cantiere ci sono eventi sulla violenza di genere, sulla ludopatia, sul cyber bullismo, sull’educazione alimentare, sulla formazione”.

collaboratori e soci

Aggiunge Leonardis che nei giornali acquisiti sono stati fatti accordi sindacali, piani di prepensionamenti, in accordo con i Comitati di redazione e che il clima fino ad ora è costruttivo. Al Tirreno è da poco arrivato un nuovo direttore, amico di gioventù di Leonardis, Luciano Tancredi, grandi esperienze nei giornali, in tv, nel mondo della comunicazione. Il clima disteso è confermato dai rappresentanti sindacali dei giornalisti.

Leonardis ci tiene a nominare tutti i suoi soci. L’immobiliarista toscano Maurizio Berrighi (Berrighi Costruzioni), che si occupa di immobiliare e relazioni istituzionali in Toscana, Pietro Peligra (grandi negozi Portobello), che si occupa di innovazione e audiovisivi, Luca Santini (Masini & Santini distribuzione), distributore in Toscana, Massimo Briolini, direttore finanziario, Giulio Fascetti (Zona Franca edizioni), direttore operativo, Davide Cilli (Nexitalia, energia, tlc, trasporti)), organizzazione e personale, Alberto Tivoli (Life, comunicazione). E poi, i collaboratori Luca Baldanza, pubblicità, Gianni Giovannetti, relazioni esterne ed industriali, Marco Racano, direttore affari legali. E Giacomo Bedeschi che dirige Modena, Reggio, Ferrara e Carpi.

Una squadra con molti amici di lunga data, aquilani e abruzzesi, impegnata in una scommessa in controtendenza.

(nella foto, Alberto Leonardis)

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