La domanda centrale è questa: “Qual è il senso imprenditoriale dell’acquisto di Gedi, gruppo editoriale che ha avuto un ruolo nella storia di questo Paese, smantellato senza alcuna strategia, con testate con anche oltre 100 anni di storia rimpiazzate da siti centrati sul marketing e sulla vendita di prodotti?”. 

Il “Coordinamento superstite” dei Comitati di redazione del Gruppo Gedi di John Elkann ha costruito una cronistoria di quanto accaduto dall’inizio di dicembre 2019 al marzo 2024: “Spettacolo deprimente”. Cronaca di uno smantellamento in quattro anni e tre mesi, pezzo per pezzo. E non è finita. 

Ripercorrere questa vicenda -scrivono- “è utile per spiegare come mai le rappresentanze sindacali delle giornaliste e dei giornaliste delle testate rimaste non ripongono più alcuna fiducia nelle parole dell’attuale management. In passato abbiamo posto la domanda, in maniera diretta, all’amministratore delegato Maurizio Scanavino (“perché comprare Gedi per poi smantellarla?”), senza ricevere una risposta”. 

Scrive il Coordinamento che questa è una storia triste per il valore che ha, in una democrazia, il giornalismo. Locale e nazionale. 

E poi: “Quel che resta del gruppo Gedi non ha però più tempo da perdere. Ogni giorno che passa, con la certificazione sotto ai nostri occhi dell’assenza di strategia e di interesse dell’editore, se non quello di tagliare i costi dove ormai non c’è più nulla da tagliare, è un’occasione persa per rilanciare le professionalità dei corpi redazionali, dando loro fiducia nel futuro. L’editoria è un settore in crisi, in Italia e nel mondo, ma una tenuta e un rilancio passano attraverso la passione di chi possiede e amministra le testate giornalistiche, avendone a cuore identità e indipendenza. Qualità che, in questi anni di cronistoria, non abbiamo visto. Per questo non chiediamo neanche più rassicurazioni, a cui non crederemmo. Lo stillicidio di voci di vendita, smentite di maniera e poi ‘improvvise’ vendite è stato uno spettacolo deprimente. Ci auguriamo solo che tutto questo finisca presto, nel migliore dei modi per tutte e tutti”.

Ecco i passaggi chiave della cronistoria.

2 dicembre 2019. DA DE BENEDETTI A EXOR

Gedi in quel momento è il primo editore di quotidiani in Italia, con La Repubblica, La Stampa e 13 testate locali, edita periodici tra cui il settimanale L’Espresso, è leader per audience nell’informazione digitale ed è uno dei principali gruppi nel settore radiofonico, con 3 emittenti nazionali, tra cui Radio Deejay. 

John Elkann: “Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani”.

23 aprile 2020, LICENZIATO VERDELLI

Appena formalizzato il cambio di proprietà, viene licenziato il direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, proprio quel giorno oggetto di minacce da parte di neofascisti.

9 ottobre 2020, PRIME 4 CESSIONI

Gedi comunica che è stato raggiunto un accordo per la cessione del ramo d’azienda delle testate il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio, la Nuova Ferrara al Gruppo Sae di Alberto Leonardis.

13 dicembre 2020, MICROMEGA ADDIO

Interrotte le pubblicazioni di Micromega, rivista culturale della sinistra illuminista diretta da Paolo Flores d’Arcais, nata nel 1986.

5 febbraio 2021, ALFEMMINILE

Gedi acquisisce l’80 per cento di “alfemminile”. 

11 giugno 2021, AUTOXY

Gedi acquisce il 78 per cento di AutoXY. Scanavino: “Un efficace strumento di comunicazione digitale a performance per i clienti pubblicitari del settore automotive”. La parola “giornalismo” non viene citata.

23 novembre 2021, ONE PODCAST

Gedi sigla un accordo con iHeartMedia e nasce l’app One Podcast. Scanavino: “Stiamo realizzando una vera e propria podcast factory, che sarà in grado anche di supportare la comunicazione dei principali brand attraverso la creazione di branded podcast personalizzati”. 

25 novembre 2021, NUOVA CESSIONE

Sottoscritto l’accordo per la cessione de La Nuova Sardegna al Gruppo Sae.

7 marzo 2022, ESPRESSO IN USCITA

Annunciati accordi preliminari per la cessione dell’Espresso. Un mese prima il Cdr dell’Espresso si era sentito rassicurare: i conti, per quanto in perdita, erano in miglioramento e le ricorrenti voci di una possibile cessione della testata erano “totalmente infondate”. Il 9 marzo, parlando con il Cdr della Stampa, Scanavino affermava che l’Espresso “ha in qualche modo fatto il suo tempo”. In quella occasione l’ad smentisce la cessione dei due quotidiani friulani (Messaggero e Piccolo) e del Secolo XIX: “Abbiamo un presidio importante nel Nord Italia, dove Gedi controlla testate leader in territori che danno ottime risposte”.

6 luglio 2022, STARDUST

Gedi acquisisce il 30% di Stardust, “la prima azienda italiana nata con l’idea di evolvere l’influencer marketing”. Scanavino: “Unendo le consolidate capacità editoriali e creative di Gedi al presidio nativo che Stardust assicura sulle nuove piattaforme digitali potremo ora realizzare prodotti innovativi e moltiplicare l’efficacia del portafoglio esistente”. Giornalismo? 

18 ottobre 2022, DRIVEK

Gedi firma un accordo per unire AutoXY e DriveK, dando vita ad un’unica società specializzata nella generazione di offerte commerciali per case automobilistiche e dealer. Scanavino: “In una prospettiva di mercato in cui il digitale ed in particolare l’e-commerce assumeranno progressivamente importanza crescente anche nel settore automotive, questa nuova realtà si pone come interlocutore privilegiato per le case costruttrici e i concessionari”. 

28 novembre 2022, ANCHE JUVE

Doppio ruolo per Scanavino: direttore generale e poi ad della Juventus calcio. Il doppio ruolo doveva essere a tempo, secondo le rassicurazioni date ai Cdr, preoccupati per potenziali conflitti interessi. Il ruolo di Scanavino nella Juventus viene confermato.

20 dicembre 2022, RAMI D’AZIENDA

Gedi cede ad Accenture due rami d’azienda di Gedi Digital. Daniele Bianchi, ad di Gedi Digital: “Ora avremo accesso a strumenti e a best practices internazionali sempre all’avanguardia, grazie alla forza e alle competenze di un player come Accenture”. La cessione complica e rende più che mai difficile lo sviluppo giornalistico multimediale per le testate del gruppo.

25 gennaio 2023, FORMULA PASSION

Gedi acquisisce FormulaPassion.it. Daniele Bianchi: “Gedi assume sempre di più il profilo di una media company innovativa e moderna, partner di elezione per realtà digitali emergenti”.

16 febbraio 2023, SCIOPERO GENERALE

Tutte le testate del gruppo Gedi scioperano. Scrive il Coordinamento dei Cdr: “Siamo tutti in vendita. Ieri, a distanza di soli due mesi da quando l’amministratore delegato del Gruppo Gedi Maurizio Scanavino aveva sottolineato come l’assetto dei giornali del gruppo, dai locali ai nazionali, rappresentasse il ‘perimetro di riferimento dell’azienda’, è stato comunicato che si valutano proposte di vendita di singole testate o gruppi di esse. Il Coordinamento aveva chiesto un incontro dopo le notizie, non smentite, di trattative con gruppi interessati all’acquisizione delle storiche testate del Nordest”.

27 marzo 2023, CESSIONE DEL NORD EST

Gedi annuncia le offerte per i quotidiani veneti il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto, la Nuova di Venezia e Mestre, Il Piccolo, la Tribuna di Treviso e Nordest Economia. Accordo formalizzato il 23 ottobre.

6 giugno 2023, CESSIONE DI MANTOVA

Offerta del Gruppo Athesis a Gedi per l’acquisto della Gazzetta di Mantova. Accordo formalizzato il 29 settembre.

dicembre 2023 – gennaio 2024, VOCI SU REPUBBLICA

Voci e articoli giornalistici sulle trattative per la cessione di Radio Capital e Radio Deejay. Le voci su Repubblica girano da almeno due anni.

febbraio 2024, TRATTATIVE SU PAVIA

Trattative in corso per la cessione della Provincia Pavese

27 marzo 2024, SECOLO XIX ADDIO.

Gedi e il gruppo Msc raggiungono un’intesa preliminare per la cessione del Secolo XIX. Scanavino: “Gedi punterà ora su due obiettivi prioritari: cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell’identità delle sue testate la Repubblica e La Stampa, e al contempo sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento”. 

Sarà così?

(nella foto John Elkann)

LASCIA UN COMMENTO